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Studiami


di Promesso
12.03.2022    |    618    |    0 8.7
""abbiamo solo un modo per scoprirlo" le dissi a proposito del suo alunno spasimante..."
Negli anni la passione per lo studio non si era mai sopita, tuttora, per esercitare la sua professione, era costantemente sottoposta a corsi di aggiornamento che, affrontava sempre con entusiasmo.
Non aveva abbandonato il suo amore per i numeri, tanto che nel tempo libero, si era ritagliata qualche ora da dedicare a ripetizioni che lei concedeva a casa e a prezzi modici.
Giulia era una ragazza di 27 anni, che quasi nessuno le attribuiva in quanto appariva più giovane della sua effettiva età.
Bionda, capelli lunghi, alta 1,70, fisico longilineo, corredato da due piccoli seni, e un culetto sodo decisamente attraente.
In amore aveva vissuto una storia importante che le aveva lasciato un po' di amaro in bocca, così si era presa un periodo di pausa da ogni coinvolgimento sentimentale, nell 'attesa di esser predisposta in tempi migliori.

Non le mancavano certamente possibili corteggiatori, seppur non facesse niente di particolare per attirare l'attenzione, vestiva volutamente abiti anonimi, spesso ampi per celare ogni minima forma, non usava alcun trucco, né era ammiccante o allusiva nei discorsi con i ragazzi che per conoscenza pregressa o motivi legati al lavoro, gravitavano nella sua vita.
La sua professione stava ingranando, inoltre le ripetizioni le concedevano un'entrata in più.
Le lezioni erano rivolte ai ragazzini delle medie che avevano deficit in matematica principalmente, ma anche in altre materie.
Con il contributo del passaparola, vi era sempre un buon afflusso, e spesso, recuperato il deficit di uno studente, se ne presentava all 'orizzonte uno nuovo.

Fu rincasando un giorno che incontro' il suo vicino, una persona di pochissime parole, che le chiese se fosse possibile far fare qualche lezione al figlio, piuttosto pigro in materia di numeri
Giulia dette volentieri la sua disponibilità, tanto più che il ragazzo lo conosceva bene, lo aveva praticamente visto crescere.
Era un ragazzino un po' diverso dagli stereotipi attuali, non estroverso, molto sulle sue, con lo sguardo che difficilmente si alzava per ricambiare l'interlocutore di turno.
Forse proprio per il fatto di conoscerlo da anni, Giulia era riuscita ad avere un rapporto privilegiato con lui, l"aveva sempre salutata, e scambiato qualche monosillabo con lei, che era comunque un impresa per un tipo introverso come lui.

Parlandomene, Giulia rideva del fatto che il suo giovane alunno, aveva negli anni preso una bella cotta per lei, mi diceva che se ne rendeva conto dal fatto che diventava rosso parlandole, oppure che un paio di volte si era accorta, nel portare la spesa in casa, che il ragazzo trovava il pretesto per rimanere sulla porta, mentre lei si chinava sulle borse da portare all 'interno.
Rideva bonariamente della cosa, e io quasi per contraddirla sostenevo che molto probabilmente era tutto frutto della sua fantasia.
Con Giulia avevo avuto una relazione in passato, naufragata per vari motivi, non certamente legati al sesso. In quel campo avevamo un intesa perfetta frutto del fatto che sapevamo entrambi come completare le nostre fantasie,.
Lo avevamo fatto in ogni dove e forse in quasi tutti i modi possibili, e infatti mi aveva sempre eccitato questo suo rendersi anonima all 'esterno, e così focosa a letto.

"abbiamo solo un modo per scoprirlo" le dissi a proposito del suo alunno spasimante.
Giulia mi bloccò subito o per meglio dire cerco di frenare la mia fantasia, ricordandomi che era un ragazzino e non ci pensava minimamente a portarselo a letto.
Le precisai che non era quello il nocciolo della questione, ma solo scoprire se questa infatuazione fosse vera come la percepiva lei o no , per saperlo" non devi farci sesso ci mancherebbe, però essere un po' meno rigida durante la lezione, per vedere se gli sguardi sono reali o meno."
Giulia mi disse che ero folle ,e che nn avrebbe accettato una sfida così, ma dentro di sé moriva dalla voglia di dimostrarmi che non si era sbagliata, e ragionava su come avrebbe potuto vincere senza esporsi troppo.

Fu il pomeriggio stesso della lezione che sentendola al telefono e rompendole nuovamente le scatole sulla questione, mi preannuncio che avrebbe accettato la sfida, giocandola a modo suo senza farsi dare input che lei riteneva troppo porno da me.
Avrebbe dovuto aver conferma solo dei suoi sguardi, null altro, ma era determinata a prenderseli.

Preparò la situazione già dalla location, solitamente la lezione avveniva in salotto, sul tavolo, lei aggiunse come piccolo specchietto delle allodole, uno stendi biancheria lì accanto, nel quale erano stati volutamente appesi 4/5 perizomi e tanga in bella vista.
Successivamente penso a cosa indossare, non voleva essere provocante in maniera troppo evidente, avrebbe solo sostituito la tuta larga con un paio di leggins neri attillati, che comunque erano pratici e sexy alla stessa maniera, sopra invece aveva scelto una maglia corta a collo ampio.
Di per sé era un abbigliamento che risultava sempre molto sobrio, non era ricorsa a calze, o gonne etc, il tocco da porca in più era dato dal fatto che aveva scelto di non indossare né reggiseno né mutandine.

Quando il ragazzo arrivò, posò come al solito lo zaino sul divano, ignorando totalmente lo stendino con le mutandine in bella vista di Giulia.
Questo la deluse non poco, mi disse successivamente, e la spinse ad impegnarsi per dimostrarmi che non poteva essersi sbagliata.
Il ragazzino rispondeva a un quesito scritto e lei decise di alzarsi dalla sedia e frontalmente a lui, abbassarsi, per correggere un errore, nel farlo le parlava costringendolo a ricambiare il suo sguardo che, alzandosi aveva piena visione dello scollo ormai offerto totalmente alla vista dalla posizione di lei, che lasciava generosamente spiare completamente le tettine e i capezzoli appuntiti.
Un paio di minuti duro' questa situazione, poi Giulia vedendolo troppo rosso e a disagio decise di allontanarsi.
La lezione riprese per altri 10 minuti normalmente, certo, la poca consistenza del tessuto, l'assenza del reggiseno, è la situazione di prima, avevano reso così turgidi i suoi capezzoli che erano quasi visibili a occhio nudo.
Arrivarono i 5 minuti di pausa e Giulia prese dalla borsa sul tavolo la sigaretta e andò in terrazzo a fumare, nel farlo ebbe la sensazione, ma non poteva certo voltarsi che lo sguardo timido dell alunno si era posato sulle sue chiappe fugacemente e più volte in quel breve tragitto.
Poteva dirsi soddisfatta? Conoscendo le mie pretese sicuramente sapeva che avrei contestato per così poco il fatto che avesse vinto, e forse anche lei adesso che era in ballo, era eccitata nel cercarne altre.

La lezione riprese mancava ancora una mezz'ora, e l 'occasione per ulteriori conferme gliela forni il cambio materia, e la ricerca del libro sulla mensola, infatti si alzo' e di schiena a circa un metro da lui, si inarco' per cercarlo, volontariamente il suo culo stretto nei leggins semitrasparenti era offerto totalmente alla vista del ragazzo.
In quel mezzo minuto, Giulia ebbe la stessa sensazione precedente, di aver gli occhi di lui sul culo, ma stavolta, decise di girarsi furtivamente, trovandolo proprio lì intento a spiare il suo culo fra i leggins trasparenti, il ragazzo non si accorse minimamente di essere stato sorpreso e lei si rimise nuovamente a sedere.
Era eccitata, il ragazzo era paonazzo in viso, e ai quesiti orali sulla materia aveva risposto balbettando poche parole.
Rimaneva il test scritto prima di terminare la lezione, nel spiegargli cosa gli richiedesse il test, Giulia accompagnava la lettura con una matita, quando improvvisando, decise di farla cadere, quindi, per cercarla sotto al tavolo decise di chinarsi e cosi far scivolare l elastico dei leggins, facendo spiare abbondantemente il suo culetto ormai per metà fuori dal pantalone e senza mutandine...
Non le interessava se il ragazzo guardasse o meno, sapeva che era così, il suo interesse era regalargli l'ultimo spettacolo.
Si alzò lentamente, dando la possibilità al ragazzo di non farsi pescare con gli occhi sul culo, poi gli disse di rispondere ai quesiti mentre sarebbe andata in bagno.

Giulia andò alla toilette e in preda a un eccitazione spaventosa, prese un deodorante che usava come un rudimentale dildo, e lasciando la porta aperta, inizio ad incularsi in maniera aggressiva senza contenere i gemiti, quasi volesse farsi sentire, fu una scopata veloce, venne in meno di 2 minuti.
Torno'in salone, il ragazzo aveva completato il test, non sbagliando nulla.
Giulia aveva vinto la scommessa, e lui ricevuto 2 lezioni contemporaneamente.




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